Ana Mena ha spiegato la storia della sua “Duecentomila ore” e le emozioni che ha provato sul palco di Sanremo. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso e Viola Cecconello a Ana Mena all’interno di Tutti Amano Sanremo: il programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 durante la kermesse musicale.
1_Da piccola guardavi il Festival di Sanremo?
La musica italiana è sempre stata presente nella mia vita, fin da piccola. Mia mamma mi ha trasmesso il flamenco, mio padre invece la passione per la musica italiana: ascoltavamo Mina, Laura Pausini, i Ricchi e Poveri e Arisa. A casa mia seguire il Festival è una tradizione ed essere a Sanremo è un sogno per me. La prima volta che sono salita sul palco dell’Ariston è stato bellissimo.
2_Chi è stata la prima persona che hai chiamato quando hai saputo di essere nel cast degli artisti del Festival di Sanremo 2022?
Mio padre. Ero a Madrid con un paio di amici, stavamo guardando il telegiornale e avevamo un’ansia terribile. Quando è uscito il mio nome non ci credevamo. In Spagna è stata una grandissima sorpresa perché la musica italiana è molto rispettata e amata.
3_Com’è nata “Duecentomila ore”?
È stata scritta da Rocco Hunt con Federica Abbate e Zef. Ci conosciamo da tanto. Loro sapevano che questo tipo di melodie neomelodiche mi emozionano e hanno saputo creare il brano perfetto. È il racconto di una storia d’amore che inizia e finisce molto presto. Ha una melodia popolare e una base che ti riempie di energia, di forza e che ti fa ballare. La cosa più speciale di questo brano è che è una canzone delle persone, del popolo.
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4_Racconta, quindi, una storia tormentata.
È una storia che può capitare a tutti di vivere. La canzone trasmette un messaggio importante: quello di prendersi cura di noi stessi.
5_Ti è mai capitato di ascoltare una canzone di un tuo collega per tirarti su il morale in un momento particolare della tua vita?
Tante canzoni. Quando sono triste ascolto canzoni che riescono a migliorare il mio mood.
6_Nella serata delle cover ti esibirai insieme a Rocco Hunt in un medley.
La serata delle cover per me era una delle serate più speciali. Volevo cantare tutte le canzoni italiane della storia. Non riuscivo a decidermi, alla fine ho deciso di fare un medley perché pensavamo fosse la cosa più giusta. In questo modo cerchiamo di omaggiare la musica italiana con canzoni che sono conosciute ovunque, non solo in Italia. Sarà un medley che emozionerà ma farà anche ballare.
7_È arrivata la “Domanda per tutti”: stai andando a Sanremo, sei ferma nel traffico e puoi ascoltare solo una canzone, quale scegli?
La mia di Sanremo: “Duecentomila ore”.