Le vibrazioni ci hanno raccontato del loro tour teatrale e di com’è nata la loro canzone sanremese “Tantissimo”. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso e Viola Cecconello a Le Vibrazioni all’interno di Tutti Amano Sanremo: il programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 durante la kermesse musicale.
1_La vostra energia e intensità è sempre molto forte.
Siamo sempre stati così. Non siamo mai cambiati, forse è cambiata la percezione attorno ma perché cambiano le epoche. Il rock muore e rinasce, forse bisogna rimanere fermi e aspettare che tutto il resto cambi e giri.
2_Come è andato il vostro tour teatrale?
È stato uno dei più rimandati nella storia dei tour. Doveva iniziare prima di Sanremo 2020, ma in questo caso, sarebbe terminato dopo il Festival. Per questo motivo abbiamo pensato di aspettare di concludere l’esperienza sanremese e spostare le date. Un’idea per nulla geniale perché poi è saltato tutto a causa del Covid ed è stato rimandato più volte, fin quando non siamo riusciti a farlo tra novembre e dicembre 2021. Purtroppo, alcuni teatri giustamente hanno cancellato la programmazione per due anni, ma siamo comunque riusciti a fare più della metà delle date. I concerti sono andati molto bene, c’erano tante persone.
3_Com’è nata “Tantissimo”, la canzone di Sanremo 2022?
Questa pausa di due anni ha permesso agli artisti di avere due strade da percorrere: alcuni hanno scritto tanto, altri invece sono andati in crisi. Fortunatamente noi rientravamo nel primo gruppo: abbiamo creato molto e ci siamo ritrovati ad avere oltre 50 canzoni. Eravamo completamente dediti alla creatività.
Le Vibrazioni: “Le canzoni sono fatte in modo da poter essere interpretate”
4_Nel testo scrivi: “Sono cicatrici che restano per sempre”. A che cicatrici ti riferisci?
Ognuno ha le proprie cicatrici: ce ne sono tante. Le canzoni sono anche fatte per fare in modo che ognuno possa interpretarle a proprio piacimento, riflettendo la personalità, fungendo anche da supporto e soluzione. Prima di essere dei musicisti, siamo degli esseri umani.
5_Come mai avete scelto Sophie and The Giants per la cover “Live and let die” di Paul McCartney?
È una ragazza giovane, molto brava, di una terra che amiamo molto per questioni musicali. È bello rompere le barriere e creare un mix generazionale. Si è creato un bel connubio tra noi. Non è un brano particolarmente cantato, ma all’interno ci sono quattro generi musicali: rock, rap, ballad e rock-opera.
6_C’è qualcuno tra i giovani di Sanremo che siete curiosi di ascoltare?
A prescindere dai generi musicali che sono soggettivi, sta sempre tutto nel come si fanno le cose. Devo ammettere che Mahmood e Blanco sono stati veramente bravi e mi hanno stupito. Finché vedi video e visualizzazioni è un conto, il live è tutt’altra cosa.
7_È il momento della “Domanda per tutti”: siete bloccati nel traffico mentre state andando a Sanremo. Si blocca anche l’iPod dove potete ascoltare una sola canzone, quale scegliete?
La nostra “Tantissimo” per riascoltarla prima dell’esibizione.