Matteo Romano ha spiegato qual è la storia raccontata in “Virale” e le sue emozioni durante il Festival. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso e Viola Cecconello a Matteo Romano all’interno di Tutti Amano Sanremo: il programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 durante la kermesse musicale.
1_Sei stato la più grande e la più bella sorpresa di tutti i cantanti che si sono esibiti finora a Sanremo.
Ho avuto l’opportunità di presentarmi e farmi conoscere dal pubblico. Ho voluto far vedere ciò che ho preparato nell’ultimo anno. Sono veramente contento di com’è andata perché ho cercato di non farmi travolgere dall’emozione, ma di farla trasparire al pubblico. A un certo punto ho pensato: “È solo una canzone”. Anche Fabrizio Moro mi ha detto la stessa cosa.
2_Hai conosciuti altri artisti che ti hanno dato consigli?
In primis Emma, a cui ho aperto i concerti quest’estate e ci siamo ritrovati negli ultimi giorni. Anche lei è sempre molto gentile e disponibile nei miei confronti. Anche Malika mi ha dato molti consigli anche se non è nei Big quest’anno, ma lo è stata tante altre volte. Sono contento di chi sto conoscendo. Mi sembra surreale vedere questi artisti dal vivo, anche perché fino due anni fa ero un loro fan. Sono stato fortunato a trovare la squadra giusta.
3_Cosa vuol dire per te “Virale”?
“Virale” vuole descrivere una diffusione talmente veloce che non si può spiegare. Parla di un sentimento che è talmente veloce a diffondersi che è complicato lasciare andare. Per quanto ci possano essere alti e bassi in una relazione, se c’è questa energia, si ha la certezza che si sta facendo qualcosa di buono e che la persona con cui si è, è quella giusta.
4_È dedicata a qualcuno?
Si riferisce a un’esperienza personale. Il bello della musica è riuscire a rispecchiarsi nonostante l’età. Il potere di questo brano è che può arrivare a più persone.
Matteo Romano: “Il bello della musica è riuscire a rispecchiarsi in ciò che si ascolta”
5_C’è una canzone che ti ha accompagnato nei momenti più difficili?
Una canzone molto importante per me è stata “Wish I live you in the 90s” di Tate McRae. Mi ha accompagnata nell’ultimo anno. Un altro brano è “River of tears” di Alessia Cara.
6_Ti sei diplomato l’anno scorso. In classe parlavi già di Sanremo ai tuoi compagni?
Ne parlo da sempre. Ero psicopatico: prendevo i diari dei miei amici e li firmavo, dicendo: “Prima o poi inizierò a autografare i miei dischi”. L’altro giorno stavo firmando i vinili che stanno per uscire e mi ricordavo di quei momenti. Ci ho sempre creduto e da questo punto di vista sono sempre stato determinato: non ho mai voluto fare altro.
7_Hai dedicato molto tempo alla passione per la musica.
È da 7 anni che studio canto. Mi sono impegnato tanto per diventare la versione migliore di me stesso. Voglio che questo diventi il mio lavoro e so questo è solo l’inizio. Spero che questa mia presa di consapevolezza possa continuare a evolversi e aiutarmi anche a sperimentare.
8_È arrivata l’ora della “Domanda per tutti”: Sei bloccato nel traffico mentre stai andando verso Sanremo, si blocca l’iPod e puoi ascoltare una sola canzone. Quale scegli?
“Eye of the Tiger” è la mia colonna sonora di questi giorni.
