I Coma Cose ci hanno raccontato il coraggio di lottare per proteggere un rapporto dal tempo che passa. Leggi l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Ossa e Benedetta Mazza ai Coma Cose all’interno di Ma che Festival: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00.
1_ Com’è questo ritorno a un Sanremo vero, non rinchiusi in hotel, non separati, non “mascherinati”?
California: È la prima volta, la nostra seconda prima volta in realtà. Quest’anno abbiamo una canzone con un’intensità, una fragilità diversa e quindi anche a livello di performance sarà tutto nuovo.
2_ Siamo molto curiosi perché voi siete molto scenici oltre che musicali.
Fausto Lama: Ovviamente la colpa è di entrambi. Vivendo in casa a un certo punto ti annoi e cominci a fare anche un pò di coreografia. Ci piace anche un pò raccontare con il corpo, con lo sguardo quello che cantiamo e i pezzi li scriviamo noi. Li sentiamo particolarmente e ci piace che l’esibizione racconti qualcosa in più della canzone.
Coma Cose: «Cantiamo l’amore che riesce a superare le crisi»
3_ “L’Addio” è una vera e propria poesia. Analizza un momento molto particolare. Il tema è il “coraggio di lottare per proteggere un rapporto dal tempo che passa”. C’è dell’autobiografia in questo?
California: Certo, noi raccontiamo da sempre la nostra storia, fin dall’inizio. Quindi si, siamo molto autobiografici.
Fausto Lama: Questa canzone è uscita così, proprio come la sentite. Fondamentalmente è stata buttata giù di getto e, quando abbiamo ascoltato in macchina la versione definitiva, ci siamo “visti da fuori”. Speriamo che anche gli altri si rivedano perché sì, racconta una crisi ma, più che altro, racconta il suo superamento. È un grande paradosso perché quando tu condividi delle cose importanti con una persona puoi addirittura dirti addio ma, qualcosa di lei ti rimarrà sempre addosso e viceversa. La canzone racconta quel frammento di vita lì.
4_Superata la crisi vi ritroviamo in qualche modo più carichi di prima.
California: È una nuova fase della nostra storia, perdersi per poi ritrovarsi. Abbiamo fatto un po’ i conti con quello che abbiamo, che abbiamo vissuto e chi siamo diventati oggi l’uno grazie all’altra.
5_California avevi un mito e un sogno, si è realizzato quel sogno con quel mito? Tu hai detto: “Vorrei poter incontrare Anna Oxa”.
L’abbiamo intravista il giorno che abbiamo scattato la copertina, si muove, cammina, favolosa sempre ma non sono riuscita ancora a stringerle la mano. Nessuno riesce, speriamo dai… Non so bene cosa dirle, le sorriderò e le chiederò un abbraccio.
6_L’emozione della prima volta che sali sul palco deve essere qualcosa di incredibile ma ogni volta è un’emozione nuova, diversa e più consapevole. Come la vivete?
California: Un pò conosci il posto, il luogo e comunque le persone che ci lavorano ti danno un senso di tranquillità però poi, quando sei lì che parte la base in cuffia e devi cantare… È tosta!
