Mr. Rain intervista
Credits: IG @mrrainofficial
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Mr. Rain: «Anche i “Supereroi” chiedono aiuto»

Mr. Rain ci ha raccontato cosa vuol dire essere dei “Supereroi” e parlato della bellezza che si cela nel chiedere aiuto. Leggi l’intervista!

Mr. Rain ci ha raccontato cosa vuol dire essere dei “Supereroi” e parlato della bellezza che si cela nel chiedere aiuto. Leggi l’intervista!

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Mr. Rain: «Anche i “Supereroi” chiedono aiuto»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso e Benedetta Mazza a Mr. Rain all’interno di Ma che Festival: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00.

1_ Sei qui all’Ariston e realizzi un sogno.

Si, ci sto provando, finalmente è arrivato il mio turno. Sono al settimo cielo perché è una cosa che sognavo da tantissimo temp. Sono onorato di salire su questo palco questa sera.

2_ Scrivi solo quando piove, la pioggia è la tua fonte d’ispirazione principale?

Purtroppo, disco sul serio, scrivo solo quando piove. Il profumo della pioggia, le nuvole, mi fa entrare in sintonia con me stesso e riesco a tirare fuori cose che normalmente faccio più fatica a dire. Scrivendo solo quando piove sono sempre in ritardo con consegne di album, singoli. Sto pensando di trasferirmi a Londra un paio di mesi magari. Scrivo il disco e torno (ride, ndr).

3_ “Supereroi” tratta di alcune tematiche che non sempre vengono toccate.

La musica è un veicolo con cui puoi fare molte cose, puoi dare il tuo piccolo contributo aiutando qualcuno attraverso una canzone. Per me era fondamentale portare questa canzone che parla del fatto di riuscire a chiedere aiuto quindi di diventare un “Supereroe” perché, spesso, quando trascorri un periodo cupo, ti senti come l’unica persona del mondo a soffrire per quello.

Nel momento in cui chiedi aiuto, invece, ti accorgi che siamo tutti uguali, che soffriamo per cose simili, abbiamo paure condivise. Chiedere aiuto è un atto di forza perché ti mostri realmente per come sei. Questa cosa che mi ha cambiato la vita. Io sono qui, con questa canzone, a spiegarvi come ci si sente quando si chiede aiuto.

Mr. Rain: «Anche i “Supereroi” chiedono aiuto»

4_ Che cosa ci racconti in “Supereroi” di te, qual è stata la scintilla che ha dato vita al testo?

Si, è stato uno sfogo personale, avevo bisogno di spiegare a tutti quanti come mi sono sentito negli ultimi 2-3 anni. Durante il Covid, più o meno, ho iniziato questo percorso che mi ha fatto capire molte cose di me, mi ha fatto acquisire una consapevolezza che non sapevo di avere e non avevo mai avuto. Il fatto di mostrarmi semplicemente per come sono, le mie paure, i miei punti fragili, mi ha reso la persona più forte del mondo. Sono un “Supereroe”!

5_ Ti sei aperto, hai raccontato tanto a due estranei. È un gesto di grande fiducia.

Grazie a voi per l’opportunità. Ci tengo molto, rispetto ad anni fa che ero chiuso, introverso e mi tenevo tutto dentro. Adesso sto imparando ad aprirmi con tutti.

6_ Nella tua canzone c’è un coro di bimbi: “la voce dei bambini”, come dici tu, “arriva in modo più diretto, intenso e profondo”.

Esatto, li ho usati molto spesso in “Fiori di Chernobyl”, sono fan delle voci bianche. Quando tengo profondamente a una canzone lo inserisco.

7_ Come funziona, è un coro che tu conosci o li mescoli?

Dipende, spesso cambio così è differente.

8_ È un lavoro complicato lavorare con i bambini perché magari hanno voglia di giocare.

Si ma è divertente. Anche quello è il bello. È un lavoro che ti cambia la canzone, un valore aggiunto. Hanno dai 5 agli 11 anni, sono veramente piccoli, ci vuole pazienza ma sono una persona zen.

Written by Redazione Lattemiele

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