Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Gilda Balducci e Max Occhiato a Fulminacci all’interno di I Due delle 2: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00.
1_ Quanto sei emozionato da uno a dieci per le esperienze che ti accingi a vivere in questo tuo primo Sanremo? Sei spaventato?
Undici o dodici, se posso uscire dal range (ride, ndr)! La paura, quella sana dovuta all’emozione, porta a lavorare bene. C’è, esiste: è inutile ignorarla.
2_ Sei giovanissimo, classe 1997. Tu scrivi, arrangi e canti le tue canzoni?
Ho cominciato a scrivere e arrangiare nella mia cameretta, circa tre anni fa. Le scrivo a casa e poi con il mio produttore andiamo in studio e le mettiamo “in bella”.
3_ “Santa Marinella”, il brano che presenterai a Sanremo 2021, è stato scritto due anni fa in tempi non sospetti. Racconta la storia di qualcun altro. Avrai sicuramente maneggiato le parole con molta cura.
Esatto. Per farsi i fatti degli altri bisogna avere rispetto. Ho approfittato di questa scelta per sperimentare una sorta di esercizio attoriale. Mi è venuto automatico scrivere di qualcosa che non ho vissuto in prima persona ma che in realtà mi ha emozionato come se fosse farina del mio sacco. È un racconto che mi ha coinvolto e quindi, ho ritenuto necessario scriverne.
4_ Facciamo un passo indietro e parliamo del precedente singolo “Un fatto tuo personale”, uscito lo scorso 4 dicembre 2020. Il videoclip del brano ha un inizio apocalittico – con un meteorite che sfiora la terra – ma poi, si esaurisce in quella che sembra quasi una fiaba. Si vede anche il Grinch!
Sì, in realtà è un alieno che si ispira al Grinch e vive in un mondo in cui esistiamo solo noi due ma non lo sappiamo.
5_ Anche nella copertina del singolo c’è una forte componente visuale dovuta all’uso dell’intelligenza artificiale. C’è molta ricercatezza. Che importanza ha per te l’immagine? È necessariamente legata alla voce o la sleghi ogni tanto?
È molto importante, così come è molto importante la comunicazione. Sono contento infatti che il mio album abbia una precisa coerenza anche dal punto di vista grafico. Ogni disco ha una copertina che è legata all’altra sia nello stile sia nell’approccio.
Si vanno a creare così opere che non hanno alcun senso per la mente umana ma che ci catturano inevitabilmente. Anche la copertina dell’album, annunciato oggi (26 febbraio 2021), è realizzata con la stessa tecnica.
6_ Quindi è un po’ come se il computer raccontasse le tue canzoni?
È come se il computer sognasse le mie canzoni, per rifarci ai racconti dello scrittore statunitense Philip K. Dick da cui è stato estratto il film Blade Runner.
7_ Il tuo debutto risale al 9 aprile 2019 con il primo album in studio “La vita veramente”. Hai ricevuto anche il Premio Luigi Tenco. Quanto conta per te quel riconoscimento?
È il riconoscimento più grande che potessi ricevere per la mia opera prima. È un Premio che ha un nome, una storia e un peso importantissimi che comportano delle responsabilità. Spero con il mio secondo album di non deludere chi me l’ha conferito!
8_ Dal 2019 la tua vita è diversa. Come hai vissuto questo cambiamento?
Da un certo punto di vista è stato piuttosto graduale e soprattutto blando a causa dell’arrivo della pandemia. La clausura domestica non mi ha permesso di percepire il mio impatto sul pubblico. Ero a casa a fare “l’uovo strapazzato” e quindi la mia vita è rimasta pressoché identica. I social network ci fanno percepire come vanno le cose dal punto di vista mediatico e devo dire che stanno andando molto bene. Non vedo l’ora di avere un vero confronto con il pubblico, attraverso i live.
9_ In un post che hai pubblicato recentemente su Instagram hai scritto che “ti dicono che sei giovane ma sembri vecchio e non sai quale sia il complimento fra i due”.
Secondo me, dicono che sembro vecchio perché… non faccio trap! Prima o poi però la farò.
10_ C’è una frase nel testo di “Santa Marinella” in cui dici: “Voglio solamente diventare deficiente e farmi male/ citofonare e poi scappare”. Quante volte l’hai fatto?
La verità è che l’avrò fatto pochissime volte. È la classica marachella liberatoria che fanno i bambini.
11_ A scuola eri bravo in condotta?
In realtà era l’unica materia in cui ero bravo (ride, ndr)! Mi salvavo perché mi comportavo bene. Per il resto ero mediocre.
12_ Nella terza serata del Festival di Sanremo, quella dedicata ai duetti e alle cover, porterai “Penso positivo” di Jovanotti, Roy Paci e Valerio Lundini. Perché hai scelto questa canzone?
Jovanotti è da sempre una fonte di ispirazione: è un artista che stimo fin da quando ero bambino. Ho scelto questo pezzo perché ha un mood opposto al mio. Mi andava di farmi conoscere in toto dal pubblico: non solo con le ballad ma anche con un pezzo funky.
Biografia: Fulminacci
Filippo Uttinacci è un cantautore italiano, nato nel 1997 a Roma. Scrive, arrangia e canta le sue canzoni e si presenta al mondo pubblicando nel 2019 “Borghese in borghese”, “La Vita Veramente” e “Una Sera”. Lo stesso anno esce “La Vita Veramente”, l’acclamato disco d’esordio, vincitore della Targa Tenco 2019 per la categoria Opera Prima. Lo stesso anno vince il Premio Mei come miglior giovane indipendente dell’anno e il Premio Rockol 2019 come artista dell’anno. A questi si è aggiunto anche il Premio PIVI – Miglior Videoclip Indipendente dell’anno per il video del brano “La Vita Veramente”. Il 6 dicembre è uscita la speciale versione LP dell’album “La Vita Veramente” con due inediti “San Giovanni” e “Le ruote, i motori!”, mentre il giorno prima è partito il suo primo tour nei club, andato quasi interamente sold out.